Tutto il male di un secolo in una persona. La storia di un uomo senza sentimenti, incapace di provare una qualunque emozione, di amare e di odiare, per lui tutto è normale tutto consentito. Il suo egoismo assoluto è qualcosa che diventa speculare con l’epoca in cui gli capita di vivere, quella fine della prima Guerra Mondiale e la nascita e la crescita della Germania nazista. Come se nulla fosse. Tutto è ammantato di indifferenza e più che dolore l’orrore per un secolo di mostruosità condensante in una sola persona. Mala figlia, si la Johanna del titolo, ci insegna la differenza e lascia il lettore alla fine con una luce di speranza in una storia che è tanto ben scritta quanto dura da attraversare.
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