
Per la rassegna Pequod, che intreccia letteratura, cinema, inchiesta giornalistica e ricostruzione storica, parteciperò all’incontro con:
Antonio Caiazza scrittore e giornalista della sede Rai del Friuli Venezia Giulia
e Luciano Tovoli regista, sceneggiatore e direttore della fotografia
quadri scenici Veronica Dariol.
Durante l’incontro, Antonio Caiazza presenterà il suo libro
UNA STORIA SCOMODA – La guerra segreta al film con Mastroianni sugli italiani in Albania negli anni del fascismo (Bibliotheka Edizioni).
Attraverso documenti inediti rinvenuti negli archivi diplomatici europei, il libro ricostruisce una vicenda finora sconosciuta legata alla lavorazione del film Il generale dell’armata perduta, tratto dal celebre romanzo dello scrittore albanese Ismail Kadare.
Una storia “degna di una spy story”, come l’ha definita lo stesso Francesco De Filippo.
A seguire proiezione del film: IL GENERALE DELL’ARMATA MORTA
(Italia/Francia, 1983)
regia di Luciano Tovoli, con Marcello Mastroianni, Michel Piccoli e Anouk Aimée.

Il film avrebbe dovuto essere girato in Albania tra il 1980 e il 1982, nei luoghi reali in cui si svolgono i fatti narrati. Nonostante viaggi, sopralluoghi e il versamento di fondi alla Banca di Stato albanese, la troupe fu improvvisamente imbarcata su un aereo e rimandata in Italia senza aver girato neanche un metro di pellicola.
Per anni, la responsabilità dell’interruzione fu attribuita alle autorità albanesi. Ma i documenti analizzati da Caiazza raccontano un’altra storia: una vera e propria trama diplomatica mirata a impedire la realizzazione del film.
“Si pensava che a ostacolare le riprese fosse stata la solita, insondabile burocrazia albanese. In realtà, Caiazza ha scoperto che a non volere il film era l’Italia. Roma esercitò pressioni segrete sia sugli albanesi che sui francesi. Il tema del colonialismo era un nervo scoperto per il governo italiano, nonostante le ricerche di Angelo Del Boca avessero già dimostrato che gli italiani non erano stati affatto ‘brava gente’.”
Francesco De Filippo
Sia il libro che il film raccontano una vicenda reale: la missione militare italiana degli anni Cinquanta in Albania per recuperare le salme dei soldati morti nella guerra contro l’esercito greco e i partigiani albanesi.
Un racconto che porta inevitabilmente alla luce anche le violenze commesse dagli italiani, in particolare quelle del colonnello Z., comandante del famigerato Battaglione Azzurro.
Antonio Caiazza (Siano, 1964) è giornalista presso la sede Rai del Friuli Venezia Giulia dal 2000. Laureato a Salerno, vive a Trieste e da oltre trent’anni segue per diverse testate l’evoluzione politica e sociale dei Balcani, con particolare attenzione all’Albania. A questo Paese ha dedicato anche la sua tesi post-laurea alla LUISS di Roma e numerosi reportage. Tra i suoi libri: In alto mare. Viaggio nell’Albania. Dal comunismo al futuro (Instar Libri, 2008) e La notte dei vinti (Nutrimenti, 2014).
Luciano Tovoli (Massa Marittima, 1936) è uno dei più importanti direttori della fotografia italiani, occasionalmente anche regista. Fondatore della Federazione europea dei direttori della fotografia (Imago), di cui è membro onorario, ha lavorato con autori come Antonioni, Scola, Argento, Risi e Moretti. Ha vinto due Nastri d’argento e un David di Donatello. Ha lavorato in Italia, Francia e Stati Uniti, firmando film come Professione: reporter, Splendor, Titus e Single White Female.